Segni e Impronta

Tra il dire e il fare di Marcella Danon – Lifegate

Dall’intenzione alla realizzazione di un progetto ci sono diverse fasi da rispettare affinché un’idea si trasformi in azione. Conoscere le diverse tappe aiuta a riconoscere tutti i diversi momenti necessari e ad attivarsi di conseguenza.  
 
 Perché i progetti – grandi o piccoli che siano – non arrivano sempre a compimento? Il motivo non è sempre lo stesso, perché il processo dell’atto della volontà è composto da diverse fasi che vanno tutte superate per costruire quel ponte che fa da collegamento tra il volere e il potere, tra l’idea e la realizzazione.
Se non siamo pienamente soddisfatti delle nostre capacità realizzative, o se vogliamo migliorarle, conoscere l’esatto percorso ci aiuta a capire quale è, per noi – eventualmente -,  l’anello più debole della catena e come intervenire per rendere più efficace la nostra volontà.

Intenzione
Prima ancora di intraprendere una realizzazione, è di aiuto interrogarsi a fondo sui fini per cui si agisce, senza fermarsi alle risposte più logiche, ma interrogandosi anche su possibili motivazioni più recondite. In questo modo, se si sarà onesti con se stessi, si potrà usare la carica motivazionale proveniente da diversi livelli, convogliando quindi energia ed entusiasmo di diversi aspetti di sé in una unica direzione.

Deliberazione
E’ la fase della valutazione degli obiettivi, delle possibilità, delle implicazioni, delle conseguenze. Qui convergono intuizione, consultazione con gli altri e analisi della situazione, per rassicurarsi, a tutti i livelli, della validità e della fattibilità del proprio progetto.

Decisione
E’ il passo successivo, è la scelta di una possibilità rispetto a tante altre che vengono così mese da parte. E’ questa la difficoltà della scelta, il saper abbandonare le altre strade per concertarsi su una in particolare. Spesso, vuol dire saper lasciar andare il passato e avere il coraggio di gettarsi nell’avventura che il futuro riserva.

Affermazione
Siamo solo a metà strada e per non perdere la carica è il momento di rafforzare la fiducia in noi stessi con l’affermazione. Come? Con l’uso di “parole di potere” – affermazioni verbali chiare e precise – da ripetere a se stessi, da scrivere in bigliettini da avere sempre sottomano; con l’uso di immagini, visualizzandosi a progetto già realizzato; con la dichiarazione ad altri delle proprie intenzioni, per rafforzare l’impegno preso.

Programmazione
Una volta chiaro il progetto, verificata la sua attuabilità, definite le collaborazioni giuste, si tratta di riconoscere e stabilire la sequenza giusta per le varie fasi: formulazione, il piano a grandi linee; programmazione, più specifica e dettagliata; strutturazione, con l’esame dei dettagli pratici; fino al progetto pilota, che lo verifica in pratica.

Direzione dell’esecuzione
Ora si tratta non tanto di eseguire, quanto di coordinare efficacemente l’esecuzione, sapendo coinvolgere risorse esterne e interne nel modo giusto. In particolare, questa fase richiede di saper tener conto dei tempi e dei modi sia del corpo che della mente, ma anche di valorizzare altre funzioni psichiche spesso trascurate – come emozione, sensazione e immaginazione -, canalizzando sapientemente tutte le energie psichiche in una unica direzione.

Marcella Danon

Articolo tratto da http://www.lifegate.it/essere/articolo.php?id_articolo=1523